“GRAVIDANZA E OSTEOPATIA: Perché la donna sceglie di rivolgersi all’osteopata?”
Anno formativo 2023 - 2024 - Progetto tesi della studentessa Nicole Bertacchini
Relatrice: Dott.ssa Michela Persiani
Correlatore: D.O. Matteo Riccardi
Introduzione:
Le raccomandazioni chiave sull’assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato dell’OMS mantengono uno sguardo di globalità sul percorso dedicato alla donna ed al bambino e promuovono interventi di carattere multidisciplinare. Nell’ottica di multidisciplinarietà e di presa in carico globale della donna, può essere inclusa l’osteopatia; disciplina sanitaria di primo contatto centrata sul paziente, che promuove un approccio rivolto alla totalità della persona. Gli studi riguardanti il trattamento osteopatico durante la gravidanza presenti in letteratura analizzano maggiormente l’efficacia dell’OMT nel campo dei disturbi muscoloscheletrici, mentre studi di minore calibro analizzano l’OMT nella gestione della morning sickness e nel miglioramento della circolazione venosa. Tuttavia, non sono presenti indagini che analizzino le ragioni di richiesta di consulto osteopatico da parte della popolazione femminile in stato di gravidanza e nel post-partum.
Materiali e metodi:
È stato condotto uno studio prospettico osservazionale sulla popolazione di osteopati italiani, per esaminare le caratteristiche dei professionisti che si occupano di osteopatia in gravidanza e nel post-partum e i motivi di consultazione dell’osteopata da parte della donna, in un periodo di circa 4 mesi (15/01/2024-15/05/2024). Ciascun osteopata è stato invitato a partecipare allo studio sia attraverso la pubblicazione nel sito del Registro Osteopati Italiani e di Tuttosteopatia, sia tramite contatto social e/o mail. Ai professionisti reclutati è stato richiesto di rispondere ad un primo questionario con domande a risposta multipla, riguardanti la propria esperienza professionale, formativa e di autovalutare la propria preparazione pratica e formazione specifica nell’ambito della gravidanza. Un secondo questionario poneva quesiti riguardo le pazienti in gravidanza e post partum, per indagare il motivo di consultazione osteopatica.
Risultati:
Hanno partecipato all’indagine 246 osteopati su 4849 professionisti contattati (tasso di risposta 4.97%). Dalle autovalutazioni compilate emerge che il 24.4% del campione si ritiene pienamente preparato alla presa in carico della donna in gravidanza e post partum ed il 57, 6% è assolutamente disponibile alla presa in carico. Vengono individuati come limiti: la mancanza di training pratico dal 15.1% degli interrogati e la necessità di ampliare le conoscenze clinico-pratiche nel 14,7% dei casi. Sono stati inseriti 210 questionari relativi alle pazienti, comprensivi di pazienti in gravidanza e post partum. I motivi di consultazione dell’osteopata principalmente riscontrati sono di carattere muscolo-scheletrico, nel oltre il 60% dei casi in gravidanza e oltre il 50% nel post partum. È emerso inoltre che la popolazione di pazienti in gravidanza si rivolge all’osteopata anche per sintomi di carattere gastro-intestinale, come Morning Sickness (5,9%), dolore addominale (5,1%) e disturbi intestinali come costipazione e diarrea (4,4%); cefalea (8,8%); disturbi della circolazione (10,3%); disturbi di carattere ginecologico ed urinario (5,9%). Infine, la donna consulta l’osteopata dopo il parto per il trattamento della cicatrice da parto cesareo (29,9%), disturbi dell’allattamento (11,9%) e in caso di diastasi addominale (13,4%).
Conclusioni:
I risultati dell’indagine dimostrano che l’osteopatia viene scelta dalla donna come accompagnamento e supporto durante il viaggio verso la nascita e successivamente in veste di neo-mamma. La multifattorialità che caratterizza la gravidanza, il parto ed il periodo successivo alla nascita richiedono una visione di insieme da parte di tutti i professionisti che si occupano della presa in carico globale della donna. Dai risultati di questa indagine, ci si aspetta una maggiore comprensione di quanto l’osteopatia possa avere una visione globale del paziente, anche in un campo più specifico come della gravidanza ed il successivo puerperio, e che la figura dell’osteopata possa essere inserita nei percorsi assistenziali di accompagnamento e preparazione al parto appartenenti al dipartimento di cure primarie del Sistema Sanitario Nazionale nel prossimo futuro, come già riconosciuto dagli standard assistenziali redatti dall’OMS.