La stimolazione del nervo vago riduce infiammazione e sintomi nell’artrite reumatoide [VIDEO]
Le risposte infiammatorie giocano un ruolo centrale nello sviluppo e nella persistenza di molte malattie e possono portare all’instaurarsi di dolore cronico debilitante. In molti casi l’infiammazione è la risposta del corpo ad uno o più stress, motivo per cui ridurre l’ortosimpaticotonia del SNA e diminuire i markers biologici dello stress può conseguentemente portare a ridurre lo stato infiammatorio.
La classe medica è solita prescrivere farmaci per combattere l’infiammazione ma ci sono in letteratura crescenti evidenze che dimostrano come un’altra possibile strada per raggiungere tale obiettivo possa essere il miglioramento del tono vagale. Ciò può essere conseguito mediante yoga, meditazione o in casi estremi di infiammazione come nell’artrite reumatoide, attraverso l’utilizzo di strumentazione in grado di stimolare il nervo vago stesso.
Il nervo vago (il cui nome è derivante dalla parola latina vagus, che significa letteralmente “vagabondo”) è il X delle dodici paia di nervi cranici che partono dal tronco encefalico. Origina dal midollo allungato e si porta, attraverso il foro giugulare, verso il basso nel torace e nell’addome. I 2 nervi vaghi destro e sinistro sono tra i più importanti del corpo nonché i più lunghi ed i più ramificati tra i nervi cranici [nel video alla fine dell’articolo ne si può apprezzare il decorso ravvicinato al nervo frenico].
Una delle sue funzioni principali è quello di stimolare la produzione dell’acido gastrico e regolare i movimenti compiuti dallo stomaco e dall’intestino durante la fase della digestione.
L’innervazione da parte del sistema nervoso autonomo parasimpatico del cuore è mediata dal nervo vago. Il vago di destra innerva il nodo senoatriale e la sua stimolazione induce bradicardia. La stimolazione vagale sinistra ha effetti molto meno consistenti rispetto alla destra, ed è diretta prevalentemente alle fibre atriali. Una stimolazione vagale sinistra inappropriata, in particolari pazienti, può portare all’insorgenza o al peggioramento di un blocco atrioventricolare.
Quando la sua funzionalità è compromessa, ad esempio dall’artrosi cervicale, possono verificarsi tutta una serie di sintomi tra cui nausea, acidità di stomaco, vertigini, giramenti di testa, rossori in viso, tachicardia, dolore e rigidità del collo, mal di testa, pallore, sudorazione fredda, salivazione ridotta, vomito.
Se stimolato tramite impulsi elettrici, il nervo vago trasmette tali impulsi a specifiche aree del cervello che regolano importanti funzioni quali la regolazione dell’umore, del sonno, dell’appetito, della motivazione e di altri importanti sintomi. La stimolazione del nervo vago attraverso impulsi elettrici (Vagus Nerve Stimulation, VNS) costituisce una vera e propria terapia medica che può risultare efficace nei casi di epilessia e depressione farmaco resistente.
La respirazione diaframmatica profonda ed in particolare una lunga fase espiratoria riveste un ruolo chiave nella stimolazione del nervo e nell’abbassamento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, specialmente in momenti di ansia.
Uno studio pubblicato pochi giorni fa (Koopman et al, 2016) ha dimostrato come la stimolazione del nervo vago tramite una specifica strumentazione sia in grado di ridurre significativamente l’infiammazione e migliorare gli outcomes dei pazienti con artrite reumatoide mediante l’inibizione della produzione di citochine.
I neuroscienziati e gli immunologi coinvolti nella ricerca hanno scoperto che in uno dei circuiti neuronali che regolano l’infiammazione, chiamato “the inflammatory reflex”, i potenziali d’azione trasmessi al nervo vago riescono ad inibire la produzione di citochine infiammatorie.
L’artrite reumatoide è una poliartrite infiammatoria cronica, anchilosante e progressiva a patogenesi autoimmunitaria e ad eziologia sconosciuta, principalmente a carico delle articolazioni sinoviali. Può provocare deformazione e dolore che possono portare fino alla perdita della funzionalità articolare.
Seppur questa ricerca si sia focalizzata sul tale patologia, i risultati potrebbero avere implicazioni molto interessanti anche per pazienti sofferenti di altri malattie come il Parkinson, il morbo di Cronh e l’Alzheimer.
BIBLIOGRAFIA
– Frieda A. Koopman, Sangeeta S. Chavan, Sanda Miljko, Simeon Grazio, Sekib Sokolovic, P. Richard Schuurman, Ashesh D. Mehta, Yaakov A. Levine, Michael Faltys, Ralph Zitnik, Kevin J. Tracey, and Paul P. Tak. Vagus nerve stimulation inhibits cytokine production and attenuates disease severity in rheumatoid arthritis. PNAS 2016 ; published ahead of print July 5, 2016