Pubalgia e Catene Miofasciali: progetto di ricerca
PROGETTO DI RICERCA Catene miofasciali ed eziopatogenesi della pubalgia
Il dolore inguinale o pubalgia con il numero notevole di diagnosi differenziali da prendere in considerazione, può essere una sfida diagnostica importante per il medico. Alcuni Autori (Jarvinen et al. 1997; Gal 2000), a titolo d’esempio, individuano da 15 a 72 cause di pubalgia.
La pubalgia, dalla prima diagnosi di Spinelli, che risale al 1932, fino ai nostri giorni, non ha mai smesso di suscitare polemiche interpretative e concettuali (Irschad e al. 2001). Secondo alcuni Autori (Vidalin et al. 2004), anche il termine stesso “pubalgia” si presenta ambiguo o per lo meno riduttivo e comunque non adeguato alla complessità della patologia in questione.
Bandini, nel 1948, definisce “sindrome dei retto-adduttori” una patologia specifica dello sportivo che interessa di solito l’inserzione dell’area pubica dell’adduttore lungo e/o il retto addominale, dell’ileopsoas o del pettineo (Hölmich 2007, Hölmich et al 2013).
Una strategia per la prevenzione dei traumi dello sport può essere valutata e sviluppata solo se si raggiunge una buona conoscenza della frequenza della patologia, la popolazione soggetta e i fattori di rischio associati alla lesione in questa popolazione (Emery 2003).
Il calcio ha un’incidenza stimata di 10-18 per 100 calciatori per anno (Durey e Rodineau, 1976; ; Durey, 1987; Nielsen e Yde 1989; Volpi, 1992; Gilmore, 1998; Gibbon, 1999;Ekstrand e Hilding 1999; Hölmich et al. 1999; Gal, 2000;), anche se soffrono, con minore incidenza, i praticanti di sport quali: l’hockey (Lacroix et al. 1998; Emery e Meeuwisse 2002), il rugby (Busquet 1995) o sport simili, quali l’Australian rules football (Orchard J, Seward 2002), il podismo (Baril et al. 1998), cricket (Orchard et al. 2002), il nuoto (Grote et al. 2004), la scherma (Spinelli, 1932) e il tennis (Balduini 1988; Zeitoun et al. 1995).
Il calcio è uno degli sport più popolari al mondo, si stima che più di 500 milioni di persone giocano un qualche tipo di calcio in tutto il mondo, il che significa che le lesioni all’inguine sono più frequenti nei paesi in cui il calcio è uno sport popolare.
Nell’atleta maschile di calcio uno studio prospettico durante sette stagioni di squadre d’élite UEFA ha riscontrato un totale di 628 dolore inguinale che rappresentano il 12-16% di tutti gli infortuni. L’incidenza totale della lesione era di 1,1 / 1.000 ore di attività (3,5 / 1000 ore-partita e 0,6 / 1000 ore di allenamento). Questo significa che una squadra maschile di calcio professionista subisce una media di sette casi di patologia inguinale a stagione, con più della metà di esse che comporta almeno 1 settimana di recupero.
Delle 18 differenti entità diagnostiche che sono state registrate, quelle correlate ai muscoli adduttori sono state 399, invece 52 correlate all’ileopsoas (Werner et al. 2009).
La pubalgia è meno comune tra le giocatrici di calcio femminile (Hägglund 2009).
Se il calcio ha la più alta un’incidenza, stimata intorno al 10-18 per 100 calciatori per anno (Gal, 2000;), ne soffrono, anche se con minore incidenza, gli atleti praticanti l’hockey (Lacroix et al. 1998; Emery e Meeuwisse 2002), l’Australian rules football (Orchard J, Seward 2002), il podismo (Baril et al. 1998), cricket (Orchard et al. 2002), il nuoto (Grote et al. 2004), la scherma (Spinelli, 1932) e il tennis (Balduini 1988; Zeitoun et al. 1995).
Diversi studi hanno verificato la correlazione tra la forza dei muscoli dell’anca sul piano coronale e la pubalgia; pochi studi sono stati effettuati per valutare la flessibilità dei muscoli dell’anca ai fini di verificare come causa o concausa eziopatogenetica un eventuale squilibrio miofasciale.
I risultati di uno di questi lavori (Hrysomallis 2009) sono concordi con una bassa-moderata evidenza di legame tra forza e flessibilità degli adduttori e il rischio di sviluppare un’infiammazione retto adduttoria. I test attualmente utilizzati nella valutazione clinica della flessibilità di questi muscoli è molto grossolana, quindi i risultati presenti in letteratura hanno dei bias notevoli.
E’ in atto una ricerca riguardante l’approccio della pubalgia attraverso le Catene Miofasciali valutando la flessibilità degli ischiocrurali e degli abduttori d’anca mediante un nuovo test.
Il progetto prevede tre fasi:
- valutazione della flessibilità dei muscoli abduttori e flessori d’anca negli atleti praticanti tre sport con differente incidenza di pubalgia, quali: calcio, basket e pallavolo;
- valutazione di un campione di pazienti sofferenti di pubalgiavalidazione del test di valutazione della flessibilità degli abduttori
La valutazione viene effettuata con un goniometro digitale (Free4act- Loran Engineering) che permette, una volta ancorato alla caviglia, di poter valutare attraverso l’arco di movimento (ROM) passivo nel piano coronale, la flessibilità degli abduttori. A tale scopo verrà utilizzato un test di Ober modificato, con il soggetto
posizionato in posizione supina (Fig. 1). Verrà valutato, inoltre, la flessibilità degli ischiocrurali mediante il test attivo di estensione del ginocchio con l’anca flessa (AKET test) (Fig. 2).
Per ogni valutazione verranno eseguite tre prove e utilizzata la media ai fini statistici.
I dati ottenuti verranno confrontati tra: 1) gli atleti all’interno dello stesso sport e tra i differenti sport per verificare se sussiste unadifferenza significativa di flessibilità per i muscoli valutati; 2) soggetti patologici e non.
Della prima fase è già stato effettuato il prelievo a 25 calciatori (AS Sassuolo) e a 25 pallavolisti (Modena Volley; BlueVolley Verona). Un cordiale ringraziamento a Paolo Minafra (medico sociale del’AS Sassuolo), Giovanni Adamo (fisioterapista Modena Volley), Leonardo Arici (fisioterapista BlueVolley Verona) per la squisita disponibilità a collaborare alla ricerca.
In attesa del completamento della ricerca con il campione dei giocatori di Basket i dati preliminari verranno presentati nel Seminario sulla Pubalgia del 3 febbraio 2017 (ore 20-22.30) che si terrà allo Spine Center via della Liberazione 3.
Relatori della serata sarà lo staff sanitario dell’AS Sassuolo.
E’ in atto la divulgazione della seconda fase dove chiunque soffre di pubalgia può effettuare una visita e una valutazione gratuita presso lo Spine Center prenotandosi al numero 051 095237.
BIBLIOGRAFIA
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Crow JF, Pearce AJ, Veale JP, VanderWesthuizen D, Coburn PT, Pizzari T. Hip adductor muscle strength is reduced preceding and during the onset of groin pain in elite junior Australian football players. J Sci Med Sport. 2010 Mar;13(2):202-4. doi: 10.1016/j.jsams. 2009.03.007.
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