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A cura di F. Pacelli L’ipotesi che la postura e l’attivazione muscolare siano correlabili alle emozioni è stata sostenuta soprattutto dalla ricerca svolta nell’ambito delle espressioni facciali. Uno studio di un gruppo di ricercatori della Nuova Zelanda (Nair et al, 2015) ha indagato se le risposte emotive e cardiovascolari durante lo svolgimento di un’attività psichicamente stressante possano essere diverse in caso di utilizzo di una postura seduta a schiena dritta (UP) rispetto a una postura seduta a schiena depressa (SP). I ricercatori suddivisero i 74 partecipanti in un gruppo UP ed in un gruppo SP e li sottoposero a compiti
Continua a leggere →A cura di F. Pacelli L’effetto cross-training (CT), detto anche “cross-education” o “cross-transfer”, consiste nel miglioramento della prestazione di un arto non allenato a seguito di un periodo di esercizio dell’arto omologo controlaterale (Farthing et al. 2005). In termini più generici indica un adattamento bilaterale a una pratica motoria continuativa monolaterale (Farthing e Zehr 2014). Tale adattamento è stato osservato sia in termini di acquisizione di abilità motorie che d’incremento di forza (Zhou 2000, Munn et al. 2004, Farthing 2009). È noto che gli adattamenti neuromuscolari conseguenti all’allenamento della forza sono specifici, in altre parole le modificazioni strutturali e funzionali indotte sono confinate alle
Continua a leggere →A cura di F. Pacelli In generale la produzione di nuovi neuroni cessa dopo lo sviluppo, proseguendo però in alcune regioni cerebrali. Più precisamente sembrano essere 3 le aree del cervello che durante tutta la vita rimangono continuamente attive nella generazione dei nuovi neuroni: la zona subgranulare del giro dentato dell’ippocampo; la zona subventricolare dei ventricoli laterali; l’eminenza mediana dell’ipotalamo. In tali zone è stata dimostrata la presenza di cellule staminali neuronali (definite a livello funzionale come cellule capaci di autorinnovamento e multipotenti) in grado di differenziarsi in numerose linee neuronali: i neuroni, gli astrociti e gli oligodendrociti. Nel cervello umano adulto
Continua a leggere →A cura di F. Pacelli, A. Gusella e S. Colonna Già nel lontano 1870 fu osservato che stimolando la mucosa nasale nel gatto e nel coniglio si otteneva un rallentamento della frequenza del respiro e del battito cardiaco e l’abbassamento della pressione arteriosa. Questi effetti riflessi scomparivano in seguito a lesioni del nervo trigemino o dopo anestesia e vennero denominati “riflesso trigemino-cardiaco”. Tale riflesso non è stato più studiato fino a quando l’avvento della chirurgia maxillo-facciale (che coinvolge zone innervate dal nervo trigemino), ha messo in evidenza che durante questo tipo di interventi si può avere nei pazienti bradicardia, riduzione della pressione sanguigna e apnea. Questi
Continua a leggere →A cura di F. Pacelli, A. Gusella, S. Colonna Fumare ha conseguenze deleterie su tutto l’organismo ed in particolare sul sistema circolatorio e respiratorio. La tosse cronica è una delle problematiche conseguenti a ciò ed è presente in almeno il 50% dei soggetti che fumano 1 o più pacchetti di sigarette al giorno. Inoltre quando i fumatori smettono temporaneamente di fumare, la tosse avviene paradossalmente con maggiore frequenza a causa di un incremento del riflesso che la provoca (Dicpinigaitis et al 2003): tale riflesso è un meccanismo di difesa del corpo che mira a prevenire l’ingresso di potenziali materiali esterni
Continua a leggere →A cura di F. Pacelli, A. Gusella, S. Colonna Nel giro di pochi mesi sono state pubblicate due review molto interessanti riguardanti l’esistenza della continuità morfologica delle catene miofasciali (Wilke et al, 2016) e la valutazione delle capacità di trasferimento tensivo lungo le stesse (Krause et al 2016). Nella prima review citata gli autori hanno indagato la continuità delle strutture miofasciali di 6 delle catene proposte da T. Myers [fig. 1]. Nello specifico: la spiral line la lateral line la front functional line la back functional line la superficial back line la superficial front line Non è obiettivo di questo post
Continua a leggere →A cura di F. Pacelli, A. Gusella, S.Colonna INTRODUZIONE Il termine nervo spinale generalmente si riferisce al nervo spinale misto che è formato dalle radici ventrali e dorsali che fuoriescono dal midollo spinale. Il nervo spinale è la parte che fuoriesce dalle vertebre attraverso il foro intervertebrale. Ci sono un totale di 31 paia di nervi spinali: 8 cervicali 12 toracici 5 lombari 5 sacrali 1 coccigeo Nel midollo spinale vi è la materia grigia circondata dalla materia bianca. Dall’esterno della materia grigia emergono due radici dorsali (una dal lato sinistro ed una dal lato destro) e due radici ventrali avvolte dalla pia
Continua a leggere →Lo Stretching si può sicuramente annoverare tra le metodiche d’allenamento maggiormente utilizzate nell’ambito delle più svariate discipline sportive. Tuttavia, nonostante questa sua crescente diffusione e l’innegabile successo riscosso nella maggioranza delle discipline sportive, lo stretching è oggetto di numerose controversie interpretative.
Continua a leggere →A cura di F. Pacelli, A. Gusella, S. Colonna La masticazione riveste un ruolo centrale nello sviluppo di ogni essere umano ma è forse meno conosciuta la sua importante funzione anche nella prevenzione delle disfunzioni cognitive. In due ricerche pubblicate sulle riviste Neuroscience (1) e Journal of Oral Rehabilitation (2) i ricercatori hanno verificato che l’attività masticatoria è significativamente correlata alla memoria, alla cognitività, all’attenzione e al flusso ematico cerebrale Tra le supposte cause dei disturbi cognitivi e attentivi vi sono gli squilibri di eccitabilità degli emisferi cerebrali. Questa possibilità emerge da studi che hanno mostrato come sintomi neurologici legati all‘hemineglect
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